Il disegno infantile
- Associazione Resabes
- 30 dic 2017
- Tempo di lettura: 2 min
Nell'era del mondo digitale, dei pc, dei tablet e delle app per disegnare e colorare è comunque importante che il bambino usi carta e colori per dar vita alle proprie emozioni. Il disegno è uno dei primi linguaggi che il bambino utilizza. Nel disegno si scopre l’anima del bambino. E’ fondamentale che i bambini, sin da piccoli, vivano in ambienti stimolanti dal punto di vista artistico, pertanto in una casa non dovranno mai mancare fogli e matite colorate. Da un disegno possono trasparire emozioni, che colorano la vita. Dietro a quello che a noi può apparire come uno scarabocchio c’è un mondo, reale o fantastico e certe volte, purtroppo, anche del malessere.
I bambini, attraverso un semplice gesto grafico, parlano con l’adulto.
Il tratto, la pressione, le omissioni, la grandezza, se correttamente osservati, sono elementi che possono dare molte informazioni. Spesso può capitare che, molti abusi fisici, siano scoperti da Psicologi competenti o da attente maestre, attraverso la rappresentazione di un disegno fatto dal bambino e che ha richiamato l’attenzione di chi si prende cura di lui.
Di grande importanza è l’istaurarsi di una rete scuola-famiglia.
Bisogna formare le maestre, gli educatori e gli operatori che hanno a che fare quotidianamente coi bambini, a riconoscere i cosiddetti “segnali d’allarme”, in modo tale da permettere un tempestivo intervento ed evitare che il trauma si “cristallizzi” e permanga nel bambino.
Sarebbe opportuno che anche le maestre e le figure professionali che operano a contatto con il bambino, siano adeguatamente preparate per individuare quelle sfumature di disagio che sono a noi svelate dal disegno infantile, in modo tale da assicurare una provvidenziale e preziosa segnalazione alle figure professionali competenti e strutturare un intervento adeguato ed efficace.
E’ opportuno specificare che, sebbene il disegno sia a portata di tutti, la sua interpretazione e la diagnosi psicologica attraverso esso, è pratica esclusiva dello psicologo abilitato ed iscritto all’albo, così riportato nel Codice Deontologico degli Psicologi.

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